MIMIT: Credito d’imposta per beni strumentali materiali 4.0, pubblicate le nuove modalità di prenotazione per il 2025

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato il decreto direttoriale del 15 maggio 2025, che definisce la nuova procedura per accedere al credito d’imposta per investimenti in beni strumentali materiali 4.0 a partire dal 1° gennaio 2025. La misura, prevista dalla Legge di Bilancio 2025, introduce un sistema di prenotazione obbligatoria per accedere a un plafond massimo di 2,2 miliardi di euro, con tre fasi comunicative (preventiva, conferma e completamento). Le comunicazioni dovranno essere trasmesse in via telematica al GSE. Regole particolari valgono per chi ha già inviato richieste nel 2024.


Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha recentemente pubblicato il decreto direttoriale del 15 maggio 2025, che disciplina la nuova procedura per accedere al credito d’imposta destinato agli investimenti in beni strumentali materiali 4.0 effettuati a partire dal 1° gennaio 2025. Il provvedimento attua quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2025 (legge n. 207/2024, art. 1, commi 445-448) e introduce importanti novità che le imprese devono conoscere per non perdere l’opportunità di beneficiare dell’agevolazione.

L’Agevolazione

Il credito d’imposta, previsto per investimenti effettuati tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025, potrà essere riconosciuto anche per spese sostenute fino al 30 giugno 2026, a condizione che entro il 31 dicembre 2025 l’ordine risulti accettato dal venditore e sia stato versato un acconto pari ad almeno il 20% del costo di acquisizione. Il beneficio, tuttavia, è soggetto a un limite di spesa complessivo di 2,2 miliardi di euro, e per questo motivo è stato introdotto un sistema di prenotazione obbligatoria che assegna le risorse sulla base dell’ordine cronologico di invio delle comunicazioni.

La procedura

La nuova procedura si articola in tre distinti momenti: una comunicazione preventiva, una comunicazione di conferma e una comunicazione di completamento. Il primo passaggio consiste nell’invio, entro il 31 gennaio 2026, di una comunicazione preventiva in cui l’impresa indica l’ammontare dell’investimento e il credito d’imposta richiesto. Entro 30 giorni dall’invio della comunicazione preventiva, è obbligatorio trasmettere una conferma che attesti l’avvenuto pagamento dell’acconto del 20%. Infine, al termine dell’investimento, l’impresa dovrà inviare la comunicazione di completamento, entro il 31 gennaio 2026 per investimenti conclusi entro fine 2025, oppure entro il 31 luglio 2026 per quelli completati entro giugno dello stesso anno.

Il modello di comunicazione, allegato al decreto, prevede un frontespizio con i dati identificativi dell’impresa e una sezione dedicata alle caratteristiche degli investimenti e all’importo del credito richiesto. La trasmissione dovrà avvenire in formato telematico attraverso i servizi del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), non appena verrà resa disponibile la piattaforma aggiornata, la cui attivazione sarà stabilita con un successivo decreto.

Una disciplina specifica è prevista per le imprese che avevano già trasmesso comunicazioni ai sensi del precedente decreto direttoriale del 24 aprile 2024. Tali soggetti, per mantenere la priorità acquisita, dovranno trasmettere il nuovo modello entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto del 15 maggio 2025. In caso contrario, perderanno il diritto alla priorità e saranno tenuti a seguire la nuova procedura senza alcun riconoscimento retroattivo.

È importante sottolineare che gli investimenti non soggetti a questa nuova procedura sono esclusivamente quelli completati entro il 31 dicembre 2024 e quelli per i quali, entro tale data, l’ordine è stato accettato dal venditore e il pagamento dell’acconto del 20% è già stato effettuato. Per questi casi rimangono valide le regole precedenti.

Controlli

Il credito d’imposta prenotato rappresenta il limite massimo fruibile in compensazione tramite modello F24 e potrà essere utilizzato solo dopo che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy avrà trasmesso all’Agenzia delle Entrate l’elenco mensile dei beneficiari ammessi. L’Agenzia, a sua volta, incrocerà i dati e monitorerà l’utilizzo corretto del credito, scartando eventuali versamenti eccedenti l’importo autorizzato.


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