Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto 11 maggio 2023 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, sono state definite le modalità di utilizzo delle risorse destinate al rifinanziamento dei Contratti di sviluppo e definizione di uno specifico sportello agevolativo in favore dei programmi di sviluppo volti a rafforzare la resilienza e lo sviluppo tecnologico di filiere produttive strategiche.
Inquadramento dell’agevolazione
Il Decreto 11 maggio 2023 pubblicato in Gazzetta Ufficiale prevede che le risorse destinate al rifinanziamento dei Contratti di sviluppo dal 2023 al 2027, pari a euro 1.000.000.000,00 complessivi, siano destinate:
- Per euro 400.000.000,00 alle istanze di Contratto di sviluppo presentate all’Agenzia che hanno ad oggetto programmi di sviluppo industriali, compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, o programmi di sviluppo per la tutela ambientale che non hanno trovato copertura finanziaria a valere sulle risorse già assegnate allo strumento agevolativo.
- Per euro 42.553.238,33 agli interventi nel capitale di rischio.
- Per euro 200.000.000,00 alle istanze di Contratto di sviluppo presentate all’Agenzia che hanno ad oggetto programmi di sviluppo di attività turistiche che non hanno trovato copertura finanziaria a valere sulle risorse già assegnate allo strumento agevolativo.
- Per euro 127.446.761,67 agli Accordi di programma, che hanno ad oggetto programmi di sviluppo industriali o per la tutela ambientale già presentati all’Agenzia e che non hanno trovato copertura finanziaria a valere sulle risorse precedentemente assegnate allo strumento agevolativo, a condizione che presentino i requisiti di accesso previsti.
- Per euro 200.000.000,00 all’attuazione dello sportello agevolativo dedicato alle filiere produttive.
Le risorse destinate al settore biomedicale e della telemedicina non ancora utilizzate, pari a 181.817,627,41 sono destinate all’attuazione dello sportello agevolativo dedicato alle filiere produttive strategiche per lo sviluppo del sistema Paese, quali:
- Aerospazio e aeronautica
- Design, moda e arredo
- Metallo ed elettromeccanica
- Chimico e farmaceutico
- Gomma e plastica
- Alimentare (per le sole attività non rientranti nell’ambito della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli)
I Contratti di sviluppo
Il Contratto di sviluppo, introdotto nell’ordinamento con l’art. 43 del DL 25 giugno 2008, è il principale strumento agevolativo dedicato al sostegno di programmi di investimento produttivi, strategici ed innovativi di grandi dimensioni. Ai sensi della normativa attualmente in vigore, sono finanziabili i seguenti programmi:
- Programmi di sviluppo industriali, compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;
- Programmi di sviluppo per la tutela ambientale;
- Programmi di sviluppo di attività turistiche che possono comprendere, per un importo non superiore al 20% degli investimenti complessivi da realizzare, programmi destinati allo sviluppo delle attività commerciali.
L’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili alle agevolazioni non deve essere inferiore a 20 milioni di euro (ovvero a 7,5 milioni di euro qualora il programma riguardi solamente attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli).
La gestione dello strumento agevolativo dei Contratti di sviluppo è affidata all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo dell’impresa S.p.A. (Invitalia) che opera sotto le direttive ed il controllo del MIMIT.
Nell’ambito dei Contratti di sviluppo si identificano le seguenti categorie di soggetti beneficiari:
- Soggetto proponente: l’impresa che promuove il programma di sviluppo, responsabile della coerenza tecnica ed economica del programma medesimo.
- Impresa aderente: le eventuali altre imprese che realizzano progetti di investimento nell’ambito del programma di sviluppo.
Il programma del soggetto proponente deve presentare spese ammissibili non inferiori a 10 milioni di euro (programmi di sviluppo industriali e per la tutela ambientale), non inferiori a 3 milioni di euro (attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli), non inferiori a 5 milioni di euro (attività turistiche). Gli investimenti proposti dai soggetti aderenti devono presentare spese non inferiori a 1,5 milioni di euro.
Gli interventi agevolativi assumono le seguenti forme (anche combinati tra loro):
- Finanziamento agevolato (nei limiti del 75% delle spese ammissibili)
- Contributo in conto interessi
- Contributo in conto impianti
- Contributo diretto alla spesa
Per l’agevolabilità di un progetto, occorre che i programmi presentati presentino almeno due tra i seguenti requisiti: positivo impatto sull’occupazione; idoneità nella realizzazione di sistemi di filiera diretta e garantita; idoneità a rafforzare la presenza sui mercati esteri o attrazione di investimenti esteri; contributo allo sviluppo tecnologico; impatto ambientale positivo dell’investimento.
I programmi di sviluppo delle filiere saranno attuati mediante un bando dedicato, i cui termini di apertura / chiusura saranno definiti con provvedimento del Direttore Generale per gli incentivi alle imprese. Con il medesimo provvedimento verranno fornite le ulteriori specificazioni necessarie per la corretta attuazione del bando in questione.
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