Il Ministro Urso ha firmato un decreto con il Ministro dell’economia per agevolare le imprese nell’ottenere crediti d’imposta per investimenti in ricerca, innovazione tecnologica, design ed estetica. Il decreto introduce una certificazione preventiva per qualificare gli investimenti, gestita dall’Albo dei soggetti abilitati presso la Direzione generale del MIMIT.
Disciplina della certificazione
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Urso ha firmato, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giorgetti, il dpcm che introduce la possibilità – nell’ambito del credito d’imposta per investimenti in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design ed innovazione estetica – per i soggetti interessati di avvalersi della facoltà di richiedere una “certificazione preventiva” attestante la qualificazione degli investimenti effettuati o da effettuare e a tale scopo istituisce, presso la Direzione generale per la politica industriale, l’innovazione e le PMI del MIMIT, l’Albo dei soggetti abilitati al rilascio di tali certificazioni.
La nuova disciplina introdotta consentirà ai soggetti d’impresa interessati, di avvalersi della facoltà di richiedere una certificazione preventiva attestante la qualificazione degli investimenti (effettuati o da effettuare), nonché delle attività di innovazione tecnologica, finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di innovazione digitale 4.0 e transizione ecologica, ai fini dell’applicabilità del credito di imposta ovvero ai fini della maggiorazione dell’aliquota del credito d’imposta.
Potranno iscriversi all’Albo dei soggetti abilitati al rilascio delle certificazioni i seguenti soggetti:
- Le persone fisiche in possesso di un titolo di laurea idoneo rispetto all’oggetto della certificazione;
- Le imprese che svolgono professionalmente servizi di consulenza aventi ad oggetto progetti di ricerca, sviluppo e innovazione;
- I centri di trasferimento tecnologico in ambito industria 4.0;
- I centri di competenza ad alta specializzazione;
- I poli europei dell’innovazione digitale;
- Le università statali;
- Le università non statali legalmente riconosciute;
- Gli enti pubblici di ricerca.
La certificazione dovrà riportare:
- Ogni informazione utile sull’adeguatezza delle capacità organizzative e delle competenze tecniche dell’impresa, rispetto agli investimenti effettuati o programmati;
- La descrizione analitica dei progetti e sotto-progetti realizzati, in fase di avvio o in fase di realizzazione;
- Le motivazioni tecniche sulla base delle quali vengono attestati i requisiti per l’ammissibilità al credito d’imposta, o il riconoscimento della maggiorazione dell’aliquota.
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