LEGGE DI BILANCIO 2024: le nuove agevolazioni

Sono numerose le misure agevolative contenute nella Legge di Bilancio 2024, che spaziano dal fiscale, passando per il lavoro, fino a toccare il tema delle agevolazioni e dei finanziamenti. Di seguito introduciamo le principali disposizioni introdotte dalla manovra in materia di imprese.


Crediti d’imposta per investimenti in beni 4.0

La Legge di Bilancio 2024 non ha modificato sostanzialmente la disciplina del credito d’imposta per investimenti in beni materiali e immateriali 4.0.

Nell’ambito del credito d’imposta beni materiali 4.0:

  • Per quanto riguarda il credito d’imposta beni materiali 4.0 (inclusi nell’allegato A alla l. 232/2016) le aliquote agevolative rimangono le medesime del 2023.
  • Sui “nuoviinvestimenti, effettuati dal 1° gennaio 2023 (non prenotati nel 2022) fino al 31 dicembre 2025 (ovvero entro il 30 giugno 2026, a condizione che entro il 31/12/2025 l’ordine risulti accettato e sia stato pagato un acconto almeno pari al 20% del costo di acquisizione), il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del:
    • 20% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 mln di euro;
    • 10% del costo, per la quota di investimenti tra 2,5 mln e 10 mln di euro;
    • 5% del costo, per la quota di investimenti superiore a 10 mln di euro ed entro il limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 20 mln di euro.
  • Il massimale di spesa, fissato a 20 mln di euro, si riferisce alla singola annualità, e non all’intero triennio 2023-2025. Ne consegue che il massimale complessivo per il triennio è di 60 mln di euro (per gli investimenti in beni materiali 4.0).

Nell’ambito del credito d’imposta beni immateriali 4.0:

  • Il credito d’imposta beni immateriali 4.0 (inclusi nell’allegato B alla l. 232/2016) ha subito una riduzione dell’aliquota agevolativa di 5 punti percentuali.
  • Sui “nuoviinvestimenti, effettuati dal 1° gennaio 2024 (non prenotati nel 2023) fino al 31 dicembre 2024 (ovvero entro il 30 giugno 2025 con ordine accettato e acconto di almeno il 20% entro il 31/12/2024), il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 15% del costo, entro il limite massimo ammissibile di 1 mln di euro.
  • Sui “nuoviinvestimenti, effettuati dal 1° gennaio 2023 (non prenotati nel 2022) fino al 31 dicembre 2023, invece, il credito d’imposta spetta nella misura del 20% del costo, entro il limite massimo ammissibile di 1 mln di euro.
  • Se gli investimenti risultano prenotati entro il 31 dicembre 2023, e risulta pagato un acconto pari ad almeno il 20% del costo di acquisizione, le imprese potranno beneficiare dell’aliquota più favorevole del 2023. In questo caso, l’investimento dovrà essere completato entro il 30 giugno 2024, a pena dell’impossibilità di utilizzare tale aliquota.

Crediti d’imposta Ricerca & Sviluppo

La Legge di Bilancio 2024 non è intervenuta a modifica della disciplina dei crediti d’imposta R&S.
Pertanto, per il periodo 2024 si mantengono applicabili le condizioni stabilite con la Legge di Bilancio 2022, che si ricordano di seguito.

  • Il Credito d’imposta per investimenti in Ricerca e Sviluppo (R&Ssemplice“) è riconosciuto nella misura del 10% della spesa sostenuta, nel limite di 5 mln di euro. Il credito è operativo con queste condizioni fino al 31 dicembre 2031.
  • Il Credito d’imposta per attività di innovazione tecnologica, design e ideazione estetica è riconosciuto nella misura del 5% della spesa sostenuta nel limite annuo di 2 mln di euro. Il credito mantiene queste condizioni fino al periodo d’imposta 2025.
  • Il Credito d’imposta per le attività di innovazione tecnologica 4.0 e green, cioè finalizzate alla realizzazione di prodotti e/o processi nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di finalità di transizione ecologica o di innovazione digitale, è riconosciuto al 5% della spesa sostenuta, nel limite massimo di 4 mln di euro. Tali condizioni si applicheranno fino al periodo d’imposta 2025.

Rifinanziamento dei Contratti di Sviluppo

Per il rifinanziamento dei Contratti di Sviluppo, relativi ai programmi di sviluppo industriali, vengono assegnate le risorse di seguito esposte:

  • 190 mln di euro per l’anno 2024;
  • 310 mln di euro per l’anno 2025;
  • 100 mln di euro per gli anni dal 2026 al 2030.

Un decreto del MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) impartirà a Invitalia – a cui è affidata la gestione della misura – direttive specifiche per l’utilizzo delle risorse.

Per approfondire il tema dei Contratti di Sviluppo si rimanda all’articolo raggiungibile cliccando qui.

Rifinanziamento della Nuova Sabatini

Con 100 mln di euro, viene rifinanziata per il 2024 anche la Nuova Sabatini. Nessuna modifica è stata apportata alla disciplina dell’agevolazione.

Si ricorda, in estrema sintesi, che la Nuova Sabatini consiste nel sostegno all’acquisto o all’acquisizione in leasing di beni strumentali materiali (macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature nuove di fabbrica, hardware…) e/o immateriali (software e tecnologie digitali) ad uso produttivo, da parte di micro, piccole e medie imprese. Gli investimenti devono essere ultimati entro 12 mesi dalla data di stipula del contratto.
L’agevolazione consiste in un contributo in conto impianti, calcolato su un finanziamento della durata di 5 anni e di importo uguale al finanziamento.

Credito d’imposta per gli esercenti attività di trasporto merci e acquisto della carta

Viene estesa l’applicazione del credito d’imposta a favore delle imprese che effettuano attività di trasporto di merci con veicoli di massa complessiva 7,5 tonnellate, iscritte nell’albo nazionale degli autotrasportatori di cose per conto di terzi.
L’estensione prevista è definita nel limite massimo di 20 mln di euro per il 2024. La misura massima del credito assegnabile è pari al 22% della spesa sostenuta per l’acquisto di gasolio impiegato nei veicoli di categoria Euro 5 o superiori.

Viene confermato per il 2024 e per il 2025 il credito d’imposta in favore delle imprese editrici di quotidiani e di periodici, per l’acquisto della carta utilizzata per la stampa. Il credito è definito nella misura del 30% delle spese sostenute, entro il limite di 60 mln di euro per anno.


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